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Labirinto Elettronico – Toysblog ha deciso di proporvi una recensione del gioco da tavolo Labirinto Elettronico di Ravensburger. Ricordo che da piccola con gli amici giocavamo sempre alla versione classica del Labirinto. Nonostante ogni Natale chiedessimo a Babbo Natale e chi per esso di ricevere il Labirinto, per anni i nostri tentativi di poterci rigiocare vennero frustrati da altri regali più utili e necessari (accappatoi, asciugamani, calzini… esatto, volete paragonarli al Labirinto?). Finalmente qualche anno fa siamo riusciti nell’impresa: da allora sono state giocate innumerevoli partite al Labirinto classico. E adesso, come a ripagarci di tutti quegli anni di attesa, ecco la sorpresa: arriva il Labirinto Elettronico. Noi ci abbiamo felicemente giocato e vogliamo condividere con voi la nostra esperienza.

Labirinto Elettronico: prezzo e contenuto della scatola

Tecnicamente non dovrei sapere il prezzo del Labirinto Elettronico perché si è trattato di un regalo, ma San Amazon mi informa che il costo del Labirinto Elettronico di Ravensburger è sui 44.59 euro, con variazioni a seconda dello store e delle promozioni varie. Si tratta dell’evoluzione del classico Labirinto. All’interno della scatola del gioco (sia scatola che manuale di istruzioni sono in italiano) troverete:

  • il libro magico
  • il tabellone di gioco
  • 37 tessere del Labirinto
  • 17 oggetti
  • 5 scrigni
  • 4 incarichi
  • 4 pedine
  • 60 gemme magiche di colori assortiti
  • 4 chiavi magiche
  • regolamento

Quello che non è compreso nella confezione sono invece le pile stilo (quelle di dimensioni normali) da inserire nel libro magico, ce ne vanno tre, quindi procacciatele prima di dover dire a dei bambini che non potete giocarci perché in casa non avete neanche una pila funzionante. Con relativi pianti e scene di disperazione apocalittiche.

Labirinto Elettronico: come si gioca e istruzioni

Labirinto Elettronico

Il Labirinto Elettronico è il classico gioco da tavolo del Labirinto, solo rivisitato in chiave elettronica e moderna. Si gioca da un minimo di 2 a un massimo di 4 giocatori di età superiore agli 8 anni. La meccanica di base è sempre la medesima: tramite una tessera spaiata si spostano le tessere quadrate del Labirinto per creare strade che ci permettano di raggiungere i nostri obiettivi.

La trama del Labirinto Elettronico ci racconta che la perfida strega Grimelda ha rinchiuso tramite un incantesimo il mago Akata nel libro magico. Per poterlo liberare i giocatori devono percorrere il Labirinto, ascoltare le richieste dei suoi abitanti e portare loro gli oggetti/scrigni che di volta in volta vi richiederanno. Una volta consegnati gli oggetti/scrigni, gli abitanti doneranno ai giocatori delle pietre magiche: queste andranno a posizionarsi sull’apposita chiave. Solo quando la chiave sarà riempita con le pietre magiche e il giocatore avrà fatto ritorno alla sua casella di partenza, si potrà terminare il gioco, aprire il libro magico (virtualmente parlando) e salvare il mago Akata.

A differenza del classico Labirinto, qui oltre alle normali tessere con il percorso troveremo le cinque tessere con gli abitanti del labirinto (Drago, Unicorno, Fata, Gigante e Gnomo). Quando il giocatore finisce sulla tessera corrispondente, preme sul libro magico il tasto di quel personaggio: costui gli affiderà una missione (portargli un determinato oggetto o portare uno scrigno a uno degli altri abitanti). Gli oggetti sono disseminati sulle tessere del tabellone con le orme in ordine sparso: quando un giocatore finisce su una di queste tessere, può raccogliere l’oggetto posto su quella tessera. Attenzione però: si può portare con sé solamente un oggetto per volta. Se non è quello giusto è possibile scambiarlo con un altro oggetto una volta che si finisce sulla tessera che lo contiene. Anche per quanto riguarda gli scrigni se ne può consegnare e avere uno per volta.

Quando si ha l’oggetto/scrigno giusto, ecco che bisogna tornare sulla tessera del personaggio che ci aveva affidato l’incarico e consegnarglielo. A questo punto tramite il libro magico il personaggio ci darà la nostra ricompensa e ci indicherà la missione successiva. Attenzione però alla strega Grimelda: non se ne starà zitta e ogni tanto interverrà con i suoi malefici e incantesimi, pronta a cambiare la disposizione del Labirinto o a spedirti sulla tessera sotterraneo (un vicolo cieco).

Labirinto Elettronico: recensione

Labirinto Elettronico

Come anticipavamo, questa è l’evoluzione del classico Labirinto in salsa tecnologica. La meccanica di base del gioco rimane sempre la stessa: tramite la tessera spaiata dovremo spostare le fila di tessere poste sul Labirinto per creare una strada e raggiungere di volta in volta gli obiettivi. Quello che cambia è che grazie alle tessere abitanti, al libro magico e alle missioni che di volta in volta ci vengono affidate si ha una maggior variabilità di gioco. Nel Labirinto classico avevamo solamente le tessere missione che ci dicevano quale oggetto andare a prendere. Qui, invece, abbiamo gli abitanti del Labirinto che ci dicono quali oggetti andare a prendere, a chi consegnare gli scrigni, dobbiamo poi riportare oggetti e scrigni all’abitante giusto e se vogliamo c’è anche la tessera missione con la pergamena (si tratta di recarci con la nostra pedina sulla casella di partenza del giocatore opposto al nostro in modo da ottenere una ricompensa in pietre magiche).

Quindi il gioco è più movimentato e intricato. Proprio questo, però, può finire per generare confusione. Il problema è che quando si finisce su una tessera abitante del Labirinto, questi tramite il libro magico dirà ad alta voce quale oggetto o scrigno portare. Tutti dunque possono sentire l’oggetto della missione, quindi tutti possono prendere quell’oggetto e riportarlo, non solamente chi è finito sulla tessera abitante. Il guaio è che al terzo oggetto o scrigno si rischia di dimenticarsi chi aveva chiesto cosa e a chi bisognava portarlo, ma probabilmente fa anche questo parte del gioco. Così come lanciare qualche Valar Morghulis a Grimelda quando per la seconda volta di fila di fa finire nel sotterraneo.

Una partita non dura tantissimo, però dipende anche da quanto siamo abili a posizionare le tessere, a crearci delle stradine che ci portino agli obiettivi e a ricordarceli. Ho notato che gli adulti erano maggiormente intenti a cercare disperatamente di ricordarsi a chi dovevano portare la Pozione o a chi serviva l’Arpa, mentre per i più piccoli la cosa più divertente era far parlare i personaggi (che si lanciano anche in interpretazioni da Oscar, vedi l’Unicorno che mangia o il Drago che russa).

Come tabellone di gioco è maggiormente colorato rispetto alla versione classica, c’è più vegetazione disegnata, ma nel complesso fa un bell’effetto. Ci sono state però due cose che mi hanno un po’ delusa, niente di particolare, solo che le avrei preferite diverse. In primis le pedine: mentre nella versione classica abbiamo quattro pedine di colori differenti raffiguranti quattro personaggi diversi, qui sono invece tutti uguali, cambia solo il colore. Ma poco male, si può ovviare prendendo quelle della versione classica. Seconda cosa: da brava nerd mi aspettavo che il libro magico alla fine del gioco si aprisse veramente per mostrarci le pedine o le tessere del mago Akata e della strega Grimelda, invece no, il libro non si apre e si limita ad annunciare la fine del maleficio.

Nel complesso una buona versione alternativa del classico Labirinto, consigliata sia a chi ha già la versione classica, ma vuole sperimentare qualcosa di più movimentato, sia a chi non ha mai provato a giocarci in quanto la meccanica di base rimane la medesima.

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ultimo aggiornamento: 02-09-2016