Fino a ieri se ti beccavano a giocare finivi in prigione, perchè considerato gioco d’azzardo, alla stregua di carte e roulette. Oggi, invece, il biliardino in Turchia torna a nuova vita, considerato semplicemente come gioco e strumento di condivisione.
Buone notizie per i piccoli calciatori in plastica, che dal 1968 erano stati segregati in cantina perché considerato gioco d’azzardo e quindi proibito. Qualche mese fa, invece, la Corte Costituzionale ha revocato il divieto di gioco per il biliardino.
Si potrà nuovamente giocare e discutere di gol e fuorigioco, ci si potrà sfidare a chi ha il polso più veloce senza rischiare di finire in galera: se venivi beccato a giocare a “langirt“, infatti, rischiavi da uno a cinque anni di carcere. Dallo scorso gennaio, invece, la sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato che giocare a calcio balilla “non disturba il lavoro e l’ordine familiare”.
Via libera quindi alla produzione di set di biliardini nel Paese, la loro importazione e la loro distribuzione.
Non solo non è più illegale, ma è anche importante giocare, come ha dichiarato la Corte: “Fa bene alla salute mentale” ed è utile anche a esercitare “attitudini manuali”.
Stessa vittoria non la canta il flipper, che in Turchia resta ancora un gioco d’azzardo e proibito.
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