Pupi, burattini, marionette. Non semplici pupazzi, ma un pezzo di storia e tradizione di questo Paese che a breve potrebbero entrare a far parte del Patrimonio dell’Umanità.

E stata infatti presentata la candidatura nel Registr Memory of the World  attraverso circa 2000 preziosi copioni scritti in Italia dal 1700 alla prima metà del 1900.

La risposta, in arrivo per luglio, permetterà di inserire questa tradizione nel patrimonio dell’UNESCO. La candidatura è stata presentata dalla sezione italiana dell’Union Internationale de la Marionette (Unima) con la collaborazione del Mibact e della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco già l’anno scorso; l’obiettivo è quello di far tornare alla ribalta e donare nuova luce ad una tradizione italiana che cela un profondo ed intenso valore artistico oltre che storico e che rappresenta senza alcun dubbio un unicum nella cultura occidentale.

Non solo bambole e marionette, ma testi e manoscritti antichi di rappresentazioni che appartengono all’Italia:  teatro, letteratura, musica e regia, senza trascurare gli aspetti dell’evoluzione della lingua italiana, eventi storici, cronaca. Ecco perché si parla di patrimonio che merita di essere riconosciuto fra i più prestigiosi dell’umanità.

Un patrimonio, quello dei pupi e delle marionette, che racconta la fatica, il sogno, la passione di intere generazioni di famiglie italiane che hanno dato la propria anima a questo mondo di artigianato artistico e non possiamo non ricordare le famiglie Cuticchio (as Palermo), Signorelli (a Roma), Colla (a Milano), Sarzi (a Reggio Emilia) e Monticelli (a Ravenna).

Puppet Show

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ultimo aggiornamento: 09-06-2015