Prima di tutto: non precipitatevi a cercare il gioco Pandemic: The Cure della Z-Man Games. Infatti si tratta di un’anteprima: il gioco da tavolo è stato sì presentato al BGG dal 20 al 24 novembre, tuttavia sarà disponibile nei negozi solamente nella seconda metà del 2014. Fino ad allora dovremo accontentarci di ammirare le poche immagini che ci sono a disposizione.

Si tratta di un gioco che, come dice il titolo, viene ispirato proprio alla pandemie, quindi non adatto agli ipocondriaci. Inoltre è consigliato per giocatori di età almeno superiore ai 13 anni, quindi non va bene per i bambini più piccini. Però il titolo mi ispira parecchio, andiamo a vedere di che si tratta e come si gioca.

Come si gioca e dettagli tecnici

Pandemic: The Cure della Z-Man Games è un gioco di società dedicato a chi ha più di 13 anni. Ci si può giocare da un minimo di due giocatori a un massimo di cinque, ci impiegherete meno di un minuto per sistemare le carte e gli accessori e i produttori sostengono che una partita media duri sui 30 minuti. La storia di Pandemic: The Cure è abbastanza intuitiva: quattro malattie mortali minacciano il mondo e il vostro team dovrà salvare l’umanità. In pratica dovrete cercare di stabilizzare i focolai sparsi nel mondo evitando che vadano fuori controllo e nel contempo cercare anche una cura per queste quattro patologie.

I giocatori dovranno tirare i dadi ad ogni turno per determinare quali azioni possono compiere. Per esempio possono volare o navigare per raggiungere i sei centri abitati più importanti del mondo; possono curare le malattie nella regione in cui si trovano in quel momento; possono raccogliere campioni per approfondire le ricerche e le analisi; possono scambiarsi informazioni e conoscenze mediche per aiutarli nel loro viaggio alla scoperta della cura miracolosa.

Ad ogni giocatore viene richiesto di assumere un ruolo diverso, ruolo che ha una propria specifica serie unica di dadi e abilità base: i giocatori dovranno sfruttare al meglio le loro specializzazioni se vorranno avere anche solo una minima speranza di vincere la partita. E salvare il mondo dalla pandemia, non dimentichiamocelo.

Per esempio chi sceglierà per sé la figura del Dispatcher potrà usare i dadi per volare intorno al mondo o aiutare gli altri a farlo, mentre il Medic sarà il personaggio abile nel curare i pazienti affetti dalla malattia. Altra particolarità è che i giocatori potranno rilanciare i dadi tutte le volte che vorranno per tentare di ottenere il turno perfetto di gioco, solo che più volte li lanciano e più è probabile che si verifichi una nuova epidemia.

Alla fine di ogni turno bisognerà poi lanciare nuovamente i “dadi infezione” per stabilire quale sia il tipo di malattia e la posizione delle popolazioni infettate. Se per caso una regione sulla scheda è infettata con più di quattro dadi del medesimo colore, ecco che la malattia si diffonderà in una regione adiacente. Se nel gioco ci sono troppi focolai attivi, se sono troppe le persone infettate, se il tasso di infezione diventa troppo elevato, ecco che c’è la possibilità che tutti i giocatori perdano. Se invece i giocatori riescono a delimitare le infezioni e a scoprire la terapia per le malattie, tutti vincono e l’umanità non si estinguerà. Non vi ricorda un po’ Medical Investigation?

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ultimo aggiornamento: 06-01-2014