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Avrebbe compiuto un secolo Ruth Handler, la mamma di Barbie, la bambola più amata al mondo e icona del secolo scorso e dei secoli a venire. Oggi la donna avrebbe compiuto 100 anni ma sebbene sia scomparsa nel 2002 l’America ancora oggi la ricorda come la business woman più visionaria e intraprendente che la storia abbia avuto.

Fu grazie ad una sua intuizione, un istinto materno e femminile, che è nata la Barbie: Ruth, all’epoca (anni Cinquanta) presidente della Mattel Toy Company,  società creata dal marito, guardando sua figlia Barbara giocare con le bambole di carta, notò che la piccola inventava storie da “grandi”. Decise così di creare una bambola adulta, la Barbie appunto – diminutivo di Barbara, sua figlia – lanciata nel 1959 a New York e subito andata a ruba. Solo nel Natale del ’59 vennero venduti più di 350 mila pezzi solo negli States, anche grazie alla pubblicità televisiva che la Mattel finanziò.

Un’intuizione per molti geniale, ma che la donna giustificò solo un semplice osservare i tempi che cambiavano: in un’intervista al New York Times del 1977, disse:

“Mi sembrava ovvio: ogni ragazzina voleva una bambola per proiettare l’idea di sé nel futuro. E per questo, era impossibile che non avesse il seno”.

Decima figlia di immigrati ebrei polacchi negli Stati Uniti, la famiglia Mosko, Ruth cominciò a lavorare presto nella drogheria di famiglia e sposò giovanissima Elliot Handler, suo compagno di scuola. Elliot fondò una piccola società di cornici di legno battezzandola ‘Mattel’ (combinando parte del nome del socio ‘Matt’ con il suo ‘Elliot’). Nella segheria Elliot iniziò a produrre anche mobiletti in legno per le bambole dell’epoca e piccoli strumenti musicali, incrementando notevolmente gli affari.

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ultimo aggiornamento: 04-11-2016