No, non è il caldo che ci ha dato alla testa, quello che stiamo per dirvi è frutto di una tesi, pubblicata su questo sito.

La tesi sostiene che i fantasmini di Pac-Man, celebre videogame ideato da Tohru Iwatani e prodotto dalla Namco nel 1980, hanno colori differenti perché hanno personalità differenti e quindi si comportano ognuno seguendo un proprio schema. Proprio come le persone.

L’articolo dal titolo “Understanding Pac-Man Ghost Behavior” dice che i fantasmini che Pac-Man deve mangiare per superare un quadro seguono un rigido schema di regole, sempre lo stesso, regole che una volta apprese vi aiuteranno ad andare al livello successivo senza difficoltà. Vi facciamo qualche esempio.

Blinky, il fantasmino rosso, è il più aggressivo e segue il seguente schema per mangiare Pac-Man: parte dall’angolo in alto a destra dello schermo e segue Pac-Man praticamente ovunque, con l’aumentare della difficoltà di livello aumenta anche la sua velocità in maniera totalmente casuale durante la partita, ma può aumentare anche quando mancano pochi punti da mangiare. E’ praticamente invincibile ed è quasi sempre questo fantasmino a farci perdere le partite.

Di tutt’altra pasta è il fantasmino Pinky, quello rosa, che ha un percorso prevedibile e tende imboscate negli spazi stretti e solo frontalmente, perciò se lo puntate direttamente si allontanerà  perché il suo bersaglio si troverà direttamente alle sue spalle.

Degno di un trattato di psicoanalisi è Clyde, il fantasimo arancione, che si muove in maniera del tutto casuale. Casualità finta, visto che è altamente studiata, mossa dopo mossa: Se Pac-Man si trova nel raggio di otto caselle, si rifugerà nella parte in basso a sinistra dello schermo, se invece è lontano, inizierà a dargli la caccia. Una tattica che se non la si conosce porta il giocatore ad allontanarsi invece che avvicinarsi.

Insomma, provate a farvi una partita sapendo queste tattiche ora e fateci sapere se sconfiggerete i temibili fantasmini.

TO GO WITH AFP STORY Students from the Ludus Academy play with the arcade video game Pac-Man in Strasbourg, eastern France, on February 12, 2015. In France, hundreds of thousands of people would occasionally play video games from the 1970s to the 1990s, according to Sebastien Genvo, a professor at the Metz universities who created a research lab on video games. AFP PHOTO / FREDERICK FLORIN (Photo credit should read FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images)

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ultimo aggiornamento: 27-06-2016