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Il calo delle nascite e la migrazione di intere generazioni nelle metropoli può provocare lo spopolamento di interi villaggi, che si trasformano in paesi fantasma senza alcuna forma di vita.

E’ successo anche a Nagoro, piccolo villaggio del Giappone dove attualmente vivono meno di 50 persone, tutte anziane. Qui ci è tornata a vivere, nel 2003, Ayano Tsukimi, che proprio non poteva vedere il suo villaggio natio abbandonato. E così ha iniziato a costruire delle bambole di dimensioni e fattezze umane, posizionandole praticamente ovunque nel villaggio: per le strade, nelle case, sostituendole con le persone che erano morte o emigrate tempo fa. Come la prima bambola realizzata da Tsukimi, che raffigura suo papà, fatta in realtà per tenere lontani i corvi dal campo. Da lì l’idea di ripopolare il villaggio.

Oggi in giro per Nagoro ci sono circa 350 bambole di ogni età, addirittura la scuola del villaggio è stata ripopolata con bambole raffiguranti bambini, alunni seduti ai loro banchi in attesa del maestro. E poi ci sono contadini, pescatori, cacciatori, donne intente a cucinare e intere famiglie riunite a bere del tè.
Le bambole sono realizzate con paglia, stracci e vestiti e si possono vedere anche su Google Maps.

La particolarità di Nagoro ha colpito molti turisti e curiosi, ma anche giornalisti che hanno realizzato degli splendidi documentari su questo villaggio incantato. Qui quello realizzato dalla BBC e qui l’altro del cineoperatore tedesco Fritz Shumann.

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ultimo aggiornamento: 15-06-2016